Run to Maratona di Roma: ultimissimi dettagli
Eccomi nuovamente qua, a scrivere sulla mia impresa, l’impresa dell’anno per me e per i miei 4 soci di avventura.
Non voglio creare un diario di bordo, ma mi piacerebbe che queste parole fossero di vero aiuto per chi, come me, volesse cimentarsi in una grande avventura sportiva. Solo utili consigli, non paternali, consigli da utilizzare al meglio per portare a termine un sogno (più o meno fattibile)!!
Dopo il test di 2 settimana fa sui 30 km (andato alla grandissima), domenica ho alzato ulteriormente l’asticella, concludendo un tracciato di 34 km (collinare!!!). e…il risultato è stata una vera disfatta, più morale che fisica. Finita la gara mi sentivo veramente NO:
- FISICAMENTE: Fiato corto, cortissimo, battiti altissimi e gambe morte. La sensazione più massacrante è stata la morsa che ho sentito sui glutei e sui fianchi, quasi da non riuscire più a fare un passo. Devastante. Appena conclusa non riuscivo quasi a piegarmi dal dolore alle ginocchia e al piede. Risultato veramente negativo (rispetto ai 30 km che mi sentivo come una “viola”);
- MORALMENTE: inutile dirlo e scriverlo. molto molto depressa e delusa. Se dai 30 km ne ero uscita galvanizzata (volavo letteralmente), dai 34 ne sono uscita a pezzi. Ma ripeto, non tanto per il tempo fatto, ma per le sensazioni provate lungo il tracciato e per quel maledetto tarlo che mi ha inseguito dal 28° km in poi: MA CHI FA ALTRI 8 KM??? urgeva una spinta e una valutazione più profonda della situazione.
E QUI SCATTA LA DOMANDA: MA PERCHE’ DUE RISULTATI COSì DIVERSI?
A posteriore, a due giorni dalla grande disfatta, sono arrivata a questa conclusione, conclusioni che possono essere utili consigli pratici per chi ne sente il bisogno:
- RECUPERO SBAGLIATO: appena conclusi i 30 km, non ho assolutamente metto in atto un piano di recupero energetico e fisico ottimale (lo ammetto). Dopo lo sforzo, Non ho mangiato quasi nulla, sopratutto non ho ingerito carboidrati utili al recupero,questo perchè mi sentivo “lo stomaco chiuso” e poi perchè andavo di fretta (dovevo tornare al lavoro). SBAGLIATISSIMO. Adesso lo so e l’ho misurato sulla mia pelle. Dopo uno sforzo così bisogna subito integrare con carboidrati complessi ma secchi (cracker/fette/biscotti) o bevande energetiche a base maltodestrine e BCAA (amminoacidi ramificati). E ulteriore sbaglio non ho svolto nessun tipo di attività fisica per 1 settimana, niente di niente, neanche nuoto o camminate. Questo principalmente perchè sono partita per una settimana di ferie. SBAGLIATISSIMO. consiglio allungamento e relax ma di tipo sportivo: nuoto lento/ pilates/ yoga e poi sgambatella di corsa;
- ECCESSIVO RELAX MENTALE: per me la cosa era finita. Fatti i 30 km mentalmente mi sono eccessivamente rilassata, pensando di non dover fare nulla di più e invece…assolutamente no! Anzi qua si fa la definitura, il lavoro di qualità..quello che ti porta alla fine della battaglia. L’obiettivo deve sempre rimanere fisso e constante, non perdere la concentrazione, se no, è un attimo….che vola via;
- RIFORNIMENTI SBAGLIATI DURANTE GARA: il fatto che non fossi concentrata sulla gara dei 34 km mi è stato ancora più chiaro quando la sera prima ho scoperto di avere in casa solo 1 bustina di energia rapida e zero barrette energetiche (pessima organizzazione!). e quindi ne ho pagato le conseguenze. Sui 34 km il rifornimento migliore potrebbe essere così gestito: dopo i primi 12 km corsi lenti, primo sorso di glucosio e poi ogni circa 5 km, continuare con i sorsi fino alla fine. Invece…dal 28° km avevo finito tutto!
Analizzata a mente fredda e lucida la situazione, mi è tutto più chiaro e capisco sempre meglio come e perchè domenica ho avuto un calo fisico così forte.
con la Maratona non si scherza… QUESTO ORMAI MI è CHIARISSIMO IN TESTA!
Spero fra 3 settimane di scrivervi con la medaglia in mano!
IN BOCCA AL LUPO A ME E A TUTTI I RUNNER IN ERBA!
MARTA